Questione di vita #2

Quanto fanno comodo i disegni alle parole. Ho iniziato a leggere grazie ai fumetti di “Topolino”. In realtà papà me li portava a casa poiché amava montarmi i giocattoli che davano in abbinato. Quando li aveva finiti, guardarli sulle mensole era una festa per gli occhi. Poi ci sono stati “Il battello a Vapore” e “Geronimo Stilton”. Con “Viaggio nel Regno della Fantasia” ho scoperto l’olfatto che le parole ci parlano anche con i sensi. libro con gli odori: le pagine profumate o puzzolenti erano sempre consumate. Poi ho scoperto i manga. I fumetti che si leggono dall’ultima pagina alla prima, alla maniera giapponese, mi hanno aperto la strada per i romanzi. I romanzi: le avventure e sentimenti.

Leggendo scopriamo i sensi che completano le parole: la vista, gli odori, la musica. Poi: l’anima e il mondo.

Man mano che diventiamo adulti, il nostro vocabolario si amplia e impariamo a decifrare testi sempre più complessi, senonché ci troviamo a scontrarci con una dura verità. Che la corretta interpretazione per segni è impossibile. Proviamo a sfidare qualcuno e chiediamogli di immaginare a quale tonalità di colore stiamo pensando, dicendo blu, verde, giallo. Non ci riuscirà, ovviamente. Un parola, un segno, non aderisce perfettamente a un'idea. E’ impossibile la corretta interpretazione poiché la completa interpretazione di un segno coinciderebbe con la telepatia.

La lettura ha a che fare con la capacità umana di interpretare i segni. L'interpretazione è un gioco a perdere, ma non sempre c'è della malizia. Un amico può mal-interpretare le nostre parole. Peter Jackson può interpretare la trilogia del Signore degli Anelli e farne la sua riduzione. Un violoncellista può interpretare una Suite di Bach, e aggiungere il suo tocco.

Insegnare a leggere a un bambino ti chiede di fare i conti il più presto possibile con questa necessità. Che insegnargli a capire un testo richiede di insegnargli a togliere qualcosa. (Quello che ci aggiunge è forse "immaginazione"?)


FABRIZIO WALTER ARTERO